martedì 19 luglio 2011

Emma Travet, precaria ma con stile - il libro, il progetto, il blog


Sono passati già tre anni e mezzo (anche se mi sembra ieri!) da quando ho conosciuto "virtualmente" Emma/Erica. L'incontro è avvenuto casualmente su Myspace e poi siamo rimaste in contatto perché io, come moltissimi altri, mi sono appassionata al suo progetto: il romanzo Voglio scrivere per Vanity Fair affiancato da altre iniziative legate al merchandising.
In questi ultimi anni ho avuto la prova dell'incredibile tenacia di Erica che non solo è riuscita a trovare un editore (che quando ci siamo conosciute ancora non aveva), ma ha dato un tocco di internazionalità al suo progetto traducendo il libro in american-english e infatti ora lo si trova anche su Amazon.com.
Non potevo dunque non parlarne anche in questo blog presentando lei, il suo libro e il suo blog, che vi consiglio vivamente di seguire perché trovate delle chicche oltre a bellissime foto ed è divertente continuare a seguire Erica in questa sua avventura legata alla promozione del libro che molto presto avrà anche un seguito.

IL LIBRO - Come si fa a sopravvivere, in tempo di crisi, senza abbattersi e senza privarsi delle piccole cose che danno quel tocco speciale a giornate tutte uguali? Ce lo racconta Emma T., dove la T. sta per Travet, cognome piemontese assai comune, niente a che vedere con Emma Thompson.
Ha ventisei anni, abita in Italia, in una città di provincia toccata dalla crisi dell’auto, vicino a Torino, dov’è nato uno dei primi locali gay d’Europa. Di lavoro fa la giornalista pubblicista, quasi giornalmente sfruttata dal suo capo, Mr Vintage (non perché sia cool, ma perché indossa solo capi datati che odorano di naftalina, come il suo pensiero). Alzarsi al mattino e rinchiudersi tutti i giorni (sabato mattina compreso) in una redazione locale non è il massimo. Sarebbe meglio scrivere per Vanity Fair, al quale invia, da due anni a questa parte, un curriculum a settimana. Prima o poi, almeno per sfinimento, confida che qualcuno le risponda.
Nel frattempo continua a scrivere su La Voce del Monviso e sul magazine per i giovani della zona NEW MAG. E per arrotondare s’improvvisa, a volte, copy writer (ri-go-ro-sa-men-te in nero) o scatta foto artistico-glamourous a sua nonna Olga Dionigia, la modella preferita per gli shooting che inventa insieme al suo amico stylist Wolfango, per poi venderli ad una rivista inglese, a cui piacciono queste cose artistico-contemporaneo con contaminazione fashion.
Sognatrice ma attenta alle spese, si barcamena nella vita di tutti i giorni con una buona dose di ironia e di inventiva, tra neo-marito, famiglia, amiche e amici di vecchia data e lavoro ultra-flessibile. E mentre sforna articoli su fiere paesane e interviste a semi-sconosciuti, sogna di scrivere per Vanity Fair. Ce la farà la nostra “eroina” a varcare la soglia dell’ufficio del direttore?
La storia di una ragazza normale, come ce ne sono tante, che tra avventure e disavventure, con spirito di
iniziativa e inguaribile ottimismo segue le sue aspirazioni. Uno stile fresco e dinamico, quasi un diario in presa diretta, o una sceneggiatura, con immagini e situazioni tratte dalla vita di tutti i giorni, viste attraverso gli occhi di chi si definisce “precaria, sì, ma con stile”.

L'AUTRICE - Erica Vagliengo (Pinerolo, 1977). Giornalista pubblicista, capo redattrice del mensile free press Lookout magazine, collabora anche con Oggi7 (il settimanale di Americaoggi).  Adora lasciare tracce su internet, la torta Zurigo, collezionare borsette (meglio se trovate nei mercatini delle pulci), l'arte contemporanea, New York il caffé macchiato (rigorosamente italiano). Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf. Ora che è diventata grande ha scritto un romanzo Voglio scrivere per Vanity Fair (ed.Memori) con lo pseudonimo di Emma Travet e sogna presto di regalarsi una Pekaboo rosso candela. Ha lanciato, nel 2007, su internet il progetto emmat: innovativo esempio di self marketing legato al romanzo, che ha come protagonista la sua alter ego ed è supportato da una serie di partecipazioni a mostre, eventi vari e interviste in radio e tv. Senza dimenticare l'originale progetto grafico e di merchandising ispirato agli accessori che la protagonista cerca, acquista, e indossa, facendoli diventare parte attiva delle sue avventure: un’intera collezione di spille, specchietti da borsetta, burrocacao, portachiavi, venduti, in passato, direttamente sul web. Gli adesivi (o sticker) di Emma Travet, invece, sono stati fotografati dai suoi fan nei luoghi più impensati del pianeta per poi essere pubblicati periodicamente su Facebook.

IL BLOG - In attesa di Voglio scrivere per Vanity Fair 2, al quale sta lavorando la sua autrice, le avventure di Madamin Travet  proseguono sul blog emmatvanity.style.it, diventato ormai un seguitissimo fenomeno sul web (e non solo).

LE RECENSIONI - Voglio scrivere per Vanity Fair ha avuto tantissime recensioni, tutte positive, io ve ne riporto alcune e, ovviamente, anche lo stiloso magazine citato nel titolo del libro ne ha parlato più volte ;-D

- “Una piccola storia consigliata al ministro Brunetta, per rivedere la sua teoria sui bamboccioni” SILVIA NUCINI - Vanity Fair

- “Tra sofferenza e ironia, ecco i consigli per chi vuole sfondare” SARA STRIPPOLI - La Repubblica

- “Emma Travet, che è uno pseudonimo nonché una dichiarazione d'intenti, è un progetto complesso. Un esempio di creatività «glocal» ai tempi di internet e della generazione mille euro. Emma, che si chiama Erica Vagliengo, 33 anni, caparbio segno del Capricorno, incarna perfettamente il prototipo del lavoratore d'inizio Duemila, precario per scelta di libertà, non solo per contingenza” ALESSANDRA COMAZZI - La Stampa

LA TROVATE ANCHE QUI:

PER ACQUISTARE IL SUO LIBRO:

nella versione italiana: www.memori.it/schede/vanity.html

nella versione american-english (a soli 3,44 dollari!) su Amazon.com

I SUOI PROSSIMI IMPEGNI:

6 settembre: presentazione del romanzo alla biblioteca di Volta Mantovana

15 settembre: moderatrice dell'incontro - organizzato da CNA giovani imprenditori - con Giampaolo Colletti (wwworkers) alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino)

23 settembre: Milano Fashion Week

18 ottobre: partecipazione al dibattito "Tutti giù per terra", sul mondo dei precari, al Circolo dei Lettori (Torino)

novembre: Fashion Party

Nessun commento:

Posta un commento